Slow Christmas: convivialità e cultura come da tradizione siciliana presso l’Osteria di Cantine Nicosia

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Slow Christmas convivialità e cultura come da tradizione siciliana presso l'Osteria di Cantine Nicosia
Slow Christmas convivialità e cultura come da tradizione siciliana presso l'Osteria di Cantine Nicosia

La seconda edizione di Slow Christmas presso l’Osteria di Cantine Nicosia è stata la realizzazione di un condiviso progetto del padrone di casa Graziano e della fiduciaria di Slow Food Catania, Anastasia De Luca. Un evento pre natalizio, nato come occasione per scambiarsi gli auguri, ma anche per promuovere il territorio attraverso il racconto del vino e della grande tradizione enogastronomica di cui la Sicilia si può fregiare.

Una giornata dedicata al cibo “buono, pulito e giusto”, al buon bere e alla cultura; il tutto sapientemente legato da un interessante tema: la cucina dei Monsù. 

Idea curiosa ma soprattutto vincente sia per favorire il recupero di una tradizione famosa in tutto il mondo sia per deliziare le menti e i sensi dei fortunati partecipanti al “Pranzo con l’aristocrazia siciliana”.

Ricordare come il processo di creolizzazione sia stato la ricca linfa della cultura siciliana e scoprire in che modo le diverse influenze straniere si sono adattate alla cultura locale ha destato un grande interesse.

Nel caso specifico dei Monsù, la storia racconta che Maria Carolina d’Austria, sorella di Maria Antonietta, quando sposò Ferdinando I di Borbone, sovrano del Regno delle Due Sicilie, insistette con forza affinché la sorella le inviasse i suoi amati e raffinati cuochi francesi. Tra le nobili famiglie del Sud Italia divenne dunque consuetudine la presenza in cucina di una nuova figura professionale: il monsù, il cui nome deriva dal francese “monsieur”, cioè signore. Avere un monsù celebre era, per una casata aristocratica, motivo di vanto e orgoglio, tanto che non mancavano duelli per potersi accaparrare i servigi di queste celebrità.

Presso l’Osteria di Cantine Nicosia, il monsù della giornata Slow Christmas è stato l’abile resident chef Angelo Cinquerughe che ha reinterpretato la cucina e i sapori del passato con una cucina attenta all’equilibrio delle materie prime e del gusto.

Il Bottoncino di Caponata al cioccolato con la delicata nota piccante, le Sarde a Beccafico con Nuvoletta di Merluzzo, la Carne agglassata con Gateau di Cavolfiori hanno raccontato tanto della bontà dei nostri prodotti e della nostra storia. 

Ogni piatto parlava ai sensi ma veniva anche raccontato in un crescendo di coinvolgimento e curiosità; come la storia delle sarde a beccafico preparate dalle famiglie non benestanti che, non praticando la caccia come gli aristocratici, non avevano nel piatto il Beccafico, un uccelletto goloso di fichi, dalla carne prelibata che i monsù magistralmente preparavano, farcendolo con le stesse interiora, e con le piume della coda rivolte all’insù per comodamente afferrarlo, ma del pesce che riempivano con pangrattato, uva passa e pinoli.

E’ stato facile, con i racconti di Anastasia De Luca e Antonio Marino (curatore della comunicazione e degli eventi delle Cantine Nicosia), entrare nello spirito ‘barocco’ e nella cultura gastronomica delle corti e delle famiglie nobili del Regno delle Due Sicilie tra Settecento e Ottocento.

E’ stato impossibile non essere rapiti dalla musica e dai profumi di un danzante Timballo di maccheroni che conquistava sempre più la scena. 

La presentazione del famoso piatto affidata alle parole di Giuseppe Tommasi di Lampedusa superava le barriere del tempo. 

A distanza di secoli si vivevano gli stessi odori, sapori e fremiti di ammirazione: “L’aspetto di quei monumentali pasticci era ben degno di evocare fremiti di ammirazione. L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando squarciava la crosta. Ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, gli ovetti duri, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroncini corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio”(G. Tomasi di Lampedusa).

Letteratura e piatti della tradizione accompagnati dallo spumante Sosta Tre Santi Carricante Brut Metodo Classico e dai Vini delle selezioni Tenute Nicosia, Monte Gorna Etna Bianco Vecchie Viti 2018 e Etna Rosso D.O.C. Vulkà 2020; vini raccontati da Santi Natola, wine tourism manager e perfetta guida, prima del pranzo, della visita alla cantina Nicosia. 

Una giornata speciale, all’insegna della convivialità, che si conclude in Grande Bellezza con il dolce del maestro pasticcere Giuseppe Cosentino, che si è cimentato nella realizzazione dal vivo di una Cassata siciliana, e con le deliziose specialità della Pasticceria Musumeci di Randazzo e degli Antichi sapori di Antonino Rizzo di Troina in abbinamento con i Vini liquorosi di Cantine Nicosia Sicilia Balanubi.

Un evento unico e da ricordare. L’occasione perfetta per formulare i migliori auguri.

Buon Natale!