Vendemmia 2024 in Sicilia: con qualità e innovazione si affronta la sfida della siccità.

Vendemmia in Sicilia 2024: report di Assovini Sicilia, l'innovazione contro la siccità garantisce la qualità.

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Vendemmia in Sicilia 2024
Vendemmia in Sicilia 2024

La vendemmia siciliana, rinomata per essere la più lunga d’Italia con una durata media di oltre cento giorni, ha anticipato il suo inizio di dodici giorni quest’anno 2024, stabilendo un record in alcune zone come Menfi, dove la raccolta di Pinot Grigio e Chardonnay è già in corso. Un inverno e una primavera caratterizzati da temperature elevate e scarsità di piogge hanno accelerato il germogliamento delle viti, anticipando tutte le fasi fenologiche e fisiologiche. Nonostante la siccità, le uve si presentano in condizioni ottimali, sane e integre, grazie alla resilienza dei vitigni siciliani e alle innovative pratiche agronomiche adottate dai viticoltori.

Innovazione agronomica: la chiave per affrontare la siccità

I viticoltori siciliani stanno affrontando la sfida della siccità con un approccio proattivo e innovativo:

  • Scelta oculata dei portainnesti: l’utilizzo di portainnesti resistenti al caldo e alla siccità, spesso selezionando varietà autoctone, si rivela fondamentale per garantire la salute delle viti.
  • Gestione intelligente del suolo: tecniche come l’inerbimento autunnale, che favorisce la ritenzione idrica nel terreno, e l’eliminazione delle erbe infestanti in primavera, che riducono la competizione per l’acqua, contribuiscono a mitigare gli effetti della siccità.
  • Corroboranti naturali: l’applicazione di sostanze naturali come zeolite e caolino sulle foglie protegge le piante dai raggi solari e dagli insetti nocivi, riducendo lo stress idrico e favorendo la salute delle uve.
  • Irrigazione di precisione: l’adozione di sistemi di irrigazione a goccia, spesso dotati di sensori per monitorare il fabbisogno idrico delle piante, consente un utilizzo ottimale dell’acqua, evitando sprechi e garantendo l’apporto idrico necessario.

Previsioni ottimistiche per qualità e quantità

Nonostante le condizioni climatiche avverse, le previsioni per la vendemmia 2024 sono positive:

  • Qualità Eccellente: le uve si presentano sane, integre e ricche di aromi, preannunciando vini di alta qualità, sia bianchi che rossi.
  • Aumento della Produzione: si prevede un incremento della produzione del 10-15% rispetto all’annata precedente, anche se leggermente inferiore alla media ottimale.

Diversità territoriale e adattamento al cambiamento climatico

Le diverse zone della Sicilia presentano situazioni specifiche, evidenziando la capacità di adattamento dei vitigni e delle pratiche agronomiche:

  • Sicilia Occidentale: le uve mostrano una qualità eccellente e si prevede un aumento produttivo rispetto al 2023. «Abbiamo osservato un germogliamento precoce con un anticipo di circa 10 giorni, seguito da una fioritura precorsa alla fine di aprile e da un’invaiatura altrettanto anticipata. Questi fattori hanno reso necessario anticipare la vendemmia di circa 12 giorni rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda la quantità, siamo nella media annua, al momento tutte le varietà stanno rispondendo bene, sia a livello qualitativo che quantitativo e prevediamo un aumento produttivo rispetto alla campagna vendemmiale 2023» commenta Filippo Buttafuoco, tecnico viticolo.
  • Sicilia Centro-Sud: le uve sono sane e integre, con aspettative di qualità elevata per le varietà raccolte entro agosto. «I nostri vigneti si presentano in ottimo stato fitosanitario e le uve sono sane. Riguardo alla qualità, le uve che verranno vendemmiate entro agosto raggiungeranno uno standard qualitativo eccellente. Questa annata è simile alla 2017 e alla 2022. Si tratta di annate calde e siccitose. Sebbene sia ancora presto per un giudizio definitivo, poiché la vendemmia è appena iniziata e si protrarrà fino a ottobre, è innegabile che il vigneto Sicilia presenti uve sane e integre» – commenta l’enologo Tonino Guzzo.
  • Etna: quantità e qualità promettenti, con un’influenza positiva attesa dalle piogge di fine estate. «La quantità è molto buona ma verrà influenzata dalle auspicate piogge di fine agosto. Anche la qualità dipenderà in gran parte dalle piogge di agosto/settembre. L’uva è perfettamente sana. Per governare la siccità, ci vuole una strategia di lungo periodo, la scelta della densità di impianto, ma soprattutto utilizzare varietà autoctone su portainnesti resistenti. Nel breve periodo la corretta gestione del suolo e della chioma può essere di grande aiuto» –   commenta l’agronomo Marco Nicolosi.
  • Sud-Est: l’irrigazione di precisione ha garantito uve sane e in equilibrio. «L’annata si presenta siccitosa e calda, ma grazie all’inserimento di un sistema innovativo- che monitora attraverso sensori una precisa richiesta di acqua- riusciamo a gestire una irrigazione di precisione. La vendemmia delle varietà a bacca bianca si presenta in anticipo di circa 10 giorni mentre le varietà come Grillo, Chardonnay e Insolia sono sane, in quantità e in equilibrio grazie ad una sapiente conduzione dei vigneti. La varietà che risponde meglio sia al cambiamento climatico, che alle eventuali malattie è senza alcun dubbio il Frappato» – commenta l’agronomo Daniele Modica.
  • Nord-Est e Isole Eolie: i vitigni autoctoni dimostrano una notevole resistenza al caldo estremo, con una qualità promettente nonostante un possibile lieve calo quantitativo. «La maturazione precoce non ha compromesso la qualità. Le uve sono in ottime condizioni fitosanitarie. I nostri vitigni autoctoni – Malvasia, Corinto Nero, Catarratto – sono varietà che resistono bene al caldo estremo. Per gestire al meglio la siccità, lavoriamo il terreno e utilizziamo portainnesti resistenti. Forse ci sarà un calo sulla quantità ma possiamo già parlare di un’annata dalla buona qualità» – commenta l’enologo Pietro Colosi.

La sfida della gestione idrica: un appello per un piano strutturale

Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, sottolinea l’importanza di un piano idrico strutturale a livello regionale per affrontare la sfida della gestione delle risorse idriche in modo sostenibile e coordinato, garantendo un futuro prospero per la viticoltura siciliana.

«La vendemmia siciliana è un momento di grande confronto per i vitivinicoltori dell’isola. Le previsioni per l’annata 2024 parlano di qualità e di uve sane e integre ma anche di tecniche agronomiche e di gestione del suolo che oggi consentono di affrontare meglio la siccità in Sicilia e nei vigneti. Il problema della gestione delle risorse idriche non può essere affrontato in maniera autonoma dai singoli produttori ma occorre una visione politica d’insieme che consenta di attuare in maniera strutturale un piano idrico. La Sicilia ha la fortuna di godere di una straordinaria varietà che si traduce in una diversità della produzione vitivinicola» Mariangela Cambria

La vendemmia 2024 in Sicilia si prospetta come un successo, grazie alla combinazione di fattori quali la resilienza dei viticoltori, l’adozione di pratiche agronomiche innovative e la qualità eccezionale delle uve. La sfida della gestione delle risorse idriche rimane centrale, richiedendo un impegno congiunto per garantire la sostenibilità a lungo termine di questo settore vitale per l’economia e la cultura dell’isola.