Il vino siciliano Nerello Mascalese viene identificato, a giusta ragione, con il territorio etneo. Esso è tuttavia un vitigno che in Sicilia possiamo ritrovare anche in altre zone, dove per differente composizione geo-morfologica e climatica assume sfumature diverse, anche nelle annate.
Oltre a concorrere alla FARO DOC, nel territorio di Messina, insieme a Nero d’Avola, Nocera, e Nerello Cappuccio, il Nerello Mascalese trova una sua piccola culla nell’entroterra siciliano, nella zona compresa fra Palermo e Trapani.
E’ il caso di Vurria rosso, etichetta della cantina Di Giovanna. L’ azienda, gestita dai fratelli Gunther e Klaus, si trova in montagna, sulle falde del Monte Genuardo, nella Riserva naturale del territorio di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento.
I vigneti di famiglia sono coltivati in biologico da 20 anni e al padre Aurelio Di Giovanna si deve la coltivazione, sin dal 1968, del Nerello.
La vigna “Paradiso” di Nerello, di proprietà dell’azienda, si trova a Contessa Entellina; un territorio totalmente diverso da quello etneo. Le sabbie vulcaniche e la roccia lasciano spazio ad argilla e tufo, elementi che contribuiscono, nel calice, alla creazione di un profilo diverso ma altrettanto importante.
Nel vino non troveremo quella nota di grafite, filo conduttore di tutti i Nerello Mascalese dell’Etna, ma uno sbuffo balsamico che conduce, inizialmente, verso frutta rossa come ciliegia e mirtillo, per poi aprirsi verso sentori terziari come pepe verde e una leggera tostatura data dall’affinamento in barriques di secondo e terzo passaggio per sei mesi.
Il sorso è molto fresco e il tannino equilibrato; dato il suo corpo leggero, è un rosso che si sposa con i pesci più carnosi, come il tonno e il baccalà.


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