Oggi conosciamo la Sicilia occidentale, patria del Catarratto Bianco e del Catarratto Lucido. Andiamo a scoprire, in provincia di Trapani, esattamente a Poggioreale, l’azienda agricola Salvatore Tamburello che su una proprietà complessivamente estesa di circa 24 ettari, a 200 metri s.l.m., coltiva Catarratto oltre alle uve Nero d’Avola, Grillo, Trebbiano e agli uliveti Nocellara del Belice. Assaggiamo, dell’azienda Salvatore Tamburello, il Catarratto 2019 “797 N” DOC Sicilia non filtrato la cui scelta del nome è legata alla particella castale su cui sono impiantate le vigne.
La filosofia dell’azienda è quella di curare in ogni dettaglio la conduzione biologica delle vigne e, nonostante la tradizione familiare pluridecennale, la prima vendemmia di questa linea è il 2014. Osservando la bottiglia ancora chiusa, si evince il concetto di vino non filtrato ,quindi un vino con un leggero velo opaco ma che in compenso non è stato chiarificato e quindi non privato di alcune sostanze specifiche. E anche se il processo di non filtrazione potrebbe portare a volte a problemi circa la stabilizzazione del vino, non è questo il caso.
Ma non indugiamo altrimenti ed apriamo questa bottiglia dall’etichetta essenziale ma accattivante. All’esame visivo questo giallo paglierino carico è accompagnato da un leggero velo dovuto al suo metodo di vinificazione, che se da una parte lo rende rustico dall’altro fa presagire una bellissima concentrazione olfattivo-gustativa. Al naso c’è tutta la “Sicilia Occidentale” in purezza: il sole di agosto, l’erba essiccata che sa di estate siccitosa, note agrumate e la pesca noce bianca a Catania chiamata “Sbergia”, insieme ai sentori di gelsomino e di splendide note marine. In bocca potremmo aspettarci un vino rustico , invece è leggiadro esile ma prepotente, fresco e sapido in un bellissimo equilibrio dalla beva graziosa e festaiola.
L’abbinamento perfetto potrebbe essere una bella spigola di mare al sale, con un contorno di patate aromatizzate con spezie provenienti dalla nostra bella Sicilia. Il posto ideale dove degustarlo…sotto un ulivo, baciati da una delicata brezza durante un pranzo di settembre.
E ricordate sempre che:
Anonimo Tedesco
“Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo.”