Wine influencers sempre più innamorati della Sicilia! Parliamo con l’amica Adua Villa, fondatrice di Globetrotter Gourmet

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Adua Villa fondatrice di Globetrotter Gourmet

Adua Villa, imprenditrice e narratrice digitale, sommelier e scrittrice, è una forza della natura. Possiede la straordinaria capacità di raccontare, su social media e magazine, i suoi viaggi nel mondo del food & wine immergendosi totalmente nella storia, l’arte e la cultura dei luoghi visitati.

I dilatati tempi di covid-19 ci hanno regalato la possibilità di una piacevole chiacchierata. Insieme ad Adua abbiamo parlato di vino e di Sicilia. La nostra conversazione, che vogliamo condividere con i lettori, si è articolata essenzialmente su queste domande curiose e molto concrete:

Ogni qualvolta hai visitato la nostra Sicilia cosa ti ha colpito e quali emozioni hai provato?

La Sicilia non è mai solo un viaggio, è una esperienza. Un mix di culture, di contraddizioni, di amore assoluto e di domande che rimangono senza risposta.

La Sicilia è la cultura popolare che si mescola coi lignaggi degli antichi casati, dalla culla di una letteratura che ha segnato i tempi, a cantautori che ne parlano con il cuore e con la rabbia di chi sogna un cambiamento.

La Sicilia è anche i chili che riporto a casa, felice di aver goduto di tutti quei sapori.

Se rifletti sulla Sicilia del vino che hai conosciuto, ti vengono in mente quali considerazioni?

Cambiamento, Affermazione, Contemporaneità.

Cosa ti augureresti di trovare nella tua prossima visita nella nostra isola?

È un luogo che ha davvero tutto quello che mi appaga e incuriosisce. Mi piacerebbe vivere l’isola in maniera più organizzata, perché una maggiore organizzazione e comunicazione delle cose da fare permette di godere al meglio il posto che si visita e rendere indimenticabile l’esperienza. Anche se negli ultimi anni tutto questo sta cambiando molto, grazie anche a realtà come le vostre che si occupano di valorizzare l’Enoturismo.

La tua ultima esperienza sul Vulcano?

Maggio 2019 con Sicilia En Primeur.

Il territorio dellEtna con i suoi vini è stato fonte di quali riflessioni?

Essere lì al cospetto del maestoso vulcano ETNA è sempre fonte di riflessione, di stupore e meraviglia insieme a un senso di assoluta inadeguatezza. Tutto questo è dato dalla forza di una natura viva e palpitante che ti fa sentire un ospite, uno spettatore di qualcosa di molto grande, altamente variabile e spesso volubile. Tutto questo mi cattura e mi rapisce sempre.

È proprio questa sensazione intima che mi porta a degustare i vini dell’Etna con una grande attenzione, con rispetto e uno sguardo più grande che è sempre in continuo dialogo fra cosa succede in terra e fra le nuvole. La consapevolezza di degustare vini che raccontano una forte coesione fra il lavoro dell’uomo e la natura, mi fa apprezzare maggiormente quello che sto assaggiando.

Vorrei negli anni a venire continuare a trovare tutto questo anche grazie all’attenzione e agli investimenti fatti in questi anni dalle imprese e dalle associazioni che operano in questo territorio; continuare a trovare vini che raccontino tutto questo con orgoglio e tenacia non piegandosi verso strade più semplici e più facili.

Cosa pensi del Cerasuolo di Vittoria unica DOCG siciliana?

La conformazione dei terreni all’interno dei territori previsti dalla DOCG per lo più calcarei, argillosi/sabbiosi, insieme ad altre prerogative pedo climatiche, fanno sì che questa denominazione si esprima al meglio nella sua autenticità, corrispondenza territoriale e longevità dei vini prodotti. Purtroppo non è cosi conosciuta e meriterebbe una attenzione maggiore.

Se dovessi paragonare la Sicilia del vino ad unaltra regione vitivinicola quale immagine ti viene in mente?

In una primavera di alcuni anni fa fui invitata dal Consolato italiano a Cipro e su quell’isola rovente del mediterraneo, guardando la sua gente, quei vigneti che scendono dalle colline assolate verso il mare dei monti Troodos e le vigne ad alberello, ho avuto un deja-vu. Un’atmosfera in quell’isola, la forte luce del sud del mediterraneo, quei paesaggi mi hanno riportato a pensare alla Sicilia.

Quali sono i tuoi vini siciliani preferiti?

Amo il Grillo nella sua interpretazione più fresca, scattante, giovane, e mai banale, fiero figlio dell’isola. Insieme all’eleganza del Nerello Mascalese, un rosso con una lunga vita davanti.

Quale parte della Sicilia non conosci ancora?

Le zone di Messina, Caltanissetta e Ragusa.

Grazie Adua per il tempo che ci hai dedicato. Winery Tasting Sicily ti aspetta per farti conoscere anche questi preziosi territori della Sicilia, per godere della tua compagnia e per insieme brindare alla cultura della collaborazione e della condivisione. A presto!

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