CAMPOREALE DAYS: UNA REALTÀ IN CRESCITA, RICCA DI RISORSE E DI PROGETTUALITÀ.

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“Andiamo avanti convinti che sia esattamente questa la strada da percorrere per dare il giusto valore al nostro territorio”, così il presidente della Pro Loco, Benedetto Alessandro commenta il successo della sesta edizione del Camporeale Days che, con un numero di visitatori superiore del 15 per cento rispetto allo scorso anno, (circa tredicimilacinquecento presenze nelle tre giornate di manifestazione) ha reso note le risorse dell’ Alto Belice. Le 50 aziende, disposte all’interno del Baglio e del Palazzo del Principe e lungo la via Roma di Camporeale, hanno contribuito alla conoscenza e alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari e artigianali del territorio, nell’ottica di un turismo sostenibile e di una produzione tradizionale e biologica. Con visite guidate in cantina, degustazioni, workshop, cooking show, sono state valorizzate le produzioni di frumento, vino e olio nel rispetto della storia di quest’anima del Mediterraneo che il sold out delle iniziative promosse ha confermato essere molto apprezzata. Tutte esaurite, nei tre giorni, le masterclass sul vino, gli spazi gastronomici ed i momenti di approfondimento tematico, segno dell’interesse crescente per un territorio che si sta facendo sempre meglio conoscere in tutte le sue potenzialità, grazie all’iniziativa di giovani preparati e motivati e alla collaborazione di un’amministrazione comunale lungimirante. Noi di Winery Tasting Sicily, guidati dalla giornalista Clara Minissale, abbiamo avuto l’occasione, nella giornata di sabato, di “sentire” e visitare il territorio di Camporeale, e di scoprire interessanti realtà produttive. Il nostro PressTour ha avuto inizio con la visita dell’ Agriturismo Sirignano Wine Resort, dove sin dal 1730, la famiglia Marchesi de Gregorio coltiva la forte passione per la vite e per l’olivo. L’ospitalità riservateci da  Massimo de Gregorio ci ha accompagnato sia nell’apprezzamento di un ambiente elegantemente restaurato, che offre hospitality negli edifici di quello che era un antico baglio, sia nella visita alla cantina Marchesi de Gregorio dalla quale è emerso il grande impegno e la dedizione caratterizzanti l’intera filiera produttiva. Con una coltivazione dei vigneti e dell’uliveto ottenuta con metodi rigorosamente biologici, in un perfetto equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto della tradizione artigianale si difende una storia di terra e di passione. La seconda visita aziendale presso la cooperativa Valdibella, conferma il legame di rispetto che lega uomini e terra. Fondata nel 1998 da alcuni agricoltori del territorio di Camporeale che intendevano rivalutare il loro ruolo e onorare il proprio territorio con la produzione di tre prodotti provenienti dall’agricoltura biologica: la vigna, le mandorle e le olive, la Valdibella é una comunità di agricoltori che condividono la stessa visione: produrre il meglio sul proprio territorio, offrire il meglio della propria produzione e portare avanti un progetto sociale che ben si riassume in credo: L’agricoltura è la nostra vocazione. I nostri padri ci hanno indicato la strada e noi oggi la percorriamo con una nuova consapevolezza.Vogliamo che unisca, per questo siamo una cooperativa. Vogliamo che valorizzi, per questo coltiviamo le piante della nostra tradizione.Vogliamo che rispetti, per questo facciamo agricoltura biologica.

La visita all’area aziendale colpisce per l’aspetto organizzativo e per la ricchezza produttiva; sono diversi i prodotti che si ottengono dalle materie prime bio che il terreno dona. Ma a colpire il cuore, per quel che mi riguarda, è anche la targa presente in una mensola dello studio aziendale indicante l’adesione a Addiopizzo; perché dire «No» al pizzo vuol dire sostenere l’equilibrio sociale e la dignità morale della Sicilia. Una Sicilia sempre più forte e impegnata anche grazie alla sua crescente produzione di vino di alta qualità che può dignitosamente confrontarsi con l’autorità degli altri vini europei e di cui facciamo esperienza con la masterclass delle 15.00 presso il Baglio di Camporeale. Guidati dalla competenza di Luigi Salvo, Relatore e Degustatore Ufficiale A.I.S., viviamo un entusiasmante viaggio da i Syrah del territorio elettivo di Camporeale a quelli della Valle del Rodano, in un pari confronto valorizzante sia l’eleganza dei vini francesi che la concretezza dei Syrah del territorio. La nostra giornata si conclude nel comune di San Giuseppe Jato, in contrada Feotto, dove tra le colline, che digradando dal versante meridionale dei Monti di Palermo scendono verso il mare, sorge la cantina di Sebastiano di Bella. Visitare questa realtà significa non solo conoscere la struttura e la produzione di vino che in essa avviene, ma venire anche a conoscenza della progettualità tesa a valorizzare e innovare la produzione dei vini nella Valle dello Jato, grazie alla ricerca scientifica portata avanti da un gruppo di ricercatori capitanati da Nicola Francesca, docente in Scienze e Tecnologie AgroAlimentari UNIPA, Dip. SAAF, dell’Universita’ di Palermo. Giovani, ricerca, rispetto della biodiversità, ricerca su lieviti indigeni e biotecnologie avanzate; collaborazione tra generazioni e competenze diverse per il raggiungimento di un fine comune che punti alla qualità. Incorniciata da un caldo tramonto la degustazione dei vini Di Bella si accompagna alla conoscenza di un’ultima realtà coniugante tradizione di famiglia e innovazione. Nell’azienda Palazzolo il rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale sostenuta dai giovani agro-tecnici della famiglia, garantisce il foraggio biologico e di conseguenza la qualità di quella materia prima che lavorata dalle sapienti mani di chi possiede esperienza non può che garantire la genuinità e la bontà dei prodotti del caseificio Palazzolo che abbiamo tanto apprezzato.

Rispetto, genuità e bontà: queste le parole chiave con cui sintetizzare le molteplici impressioni della nostra visita di Camporeale. Una realtà umana e produttiva che ha suscitato ammirazione e grande curiosità per le sue potenzialità che speriamo di  conoscere meglio al più presto. Nel porgere i più sentiti ringraziamenti per l’accoglienza riservateci, auguriamo alla città di Camporeale e al territorio dell’Alto Belice.

AD MAIORA!

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