Cavolo Trunzu di Aci, sette eleganti interpretazioni proposte dallo Chef Gaetano Procopio del ristorante iPalici del Relais San Giuliano

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Cavolo Trunzu di Aci Gaetano Procopio del ristorante iPalici del Relais San Giuliano

Il catanese Gaetano Procopio, Executive Chef del ristorante iPalici del Relais San Giuliano, Boutique Hotel de Charme, ha dato prova del suo estro e della sua abilità cimentandosi in una cena ad unico ingrediente e a scarto zero con la quale ha pienamente espresso le sue competenze e il suo amore per i prodotti della terra.

Il palcoscenico del convito è il ristorante iPalici, ampia sala del suggestivo Palmento del Serra, premio “CarlottaxArchitettura2021” per la lodevole ristrutturazione realizzata dal dott. Angelo Gruttadauria. 

Il Relais San Giuliano, antica residenza nella campagna viagrandese dei Marchesi di San Giuliano, è da tre anni una dimora di charme tra le più apprezzate in Sicilia. Elegante boutique hotel con piscina, SPA e un ricercato ristorante in cui lo chef Gaetano Procopio e la sua brigata creano momenti di scoperta ed emozioni di gusto.

La cena “Sa-po-ri” è il racconto ben strutturato e sorprendente della brassicacea acese, meglio conosciuta come Cavolo Trunzu di Aci. Presidio Slow Food dal 2012 questo cavolo rapa etneo è ricco di minerali, vitamine e svolge azione detossificante. Inoltre, grande sorpresa, è anche buono e può dare vita a piatti di alta cucina. Come dimostra con  bravura e creatività lo

chef Gaetano Procopio che ha  declinato questo unico ingrediente in ben sette portate, dal l’entrée al dessert. 

Il Welcome Chips, listarelle sottilissime, di cavolo trunzo insaporite di sommacco in abbinamento a Spumante Etna Doc Metodo Classico Brut di Palmento Costanzo, inaugura la serata.

L’entrée ha il nome poetico di Ninfea d’autunno ed è pure molto bella. Il cavolo trunzo viene presentato in insalata con sesamo nero tostato, estrazione di acqua, olio al sesamo, polvere viola di trunzo e aceto balsamico. In abbinamento l’Etna Doc Bianco di Sei ’19 Palmento Costanzo.

Assoluto, è un piatto delicato e dalle diverse consistenze. Un flan con crocchette, foglia ed estrazione di acqua. 

Pasta e cavolo ha già un sapore più deciso. Un mezzo pacchero, con crema di cavolo trunzo e spuma di trunzo affogato, aglio, olio e peperoncino, acqua di foglie. In abbinamento l’Etna Doc Bianco “Contrada Cavaliere” ’19 Palmento Costanzo.

Quinta essenza, sollievo dei vegetariani, è un filetto di cavolo trunzo cotto al vapore, umami di datterino, umami di porro, origano e foglia croccante. 

In abbinamento l’Etna Rosso Doc ’18 “Contrada Santo Spirito”, Palmento Costanzo.

Il pre-dessert è delizioso. La preparazione a vista lo rende ancora più interessante e desiderabile. Cornucopia non delude le aspettative con la sua perfetta cialda di cavolo trunzo, ricotta di mandorla, arancia candita e basilico. Posso affermare che anche i vegani si sarebbero commossi!

Il dessert che si chiama Trinacria esprime l’estro dello chef Procopio con ravioli di carpaccio di cavolo trunzo, ripieno di cavolo e mele dell’Etna, riduzione di Carricante, gambo candito e brunoise. Buonissimo!

Che dire? La felicità dei vegetariani, dei vegani e di tutti coloro che amano gli ingredienti buoni e sani. La felicità per occhi e palato che hanno apprezzato queste sette sfumature di cavolo trunzu belle e buone. Rimane la curiosità di scoprire i restanti piatti che lo chef è riuscito a creare con questo ortaggio prezioso, in totale ben 40!

P.S: dettaglio della serata, l’omaggio di un Sapone con effetto scrub ottenuto dalla disidratazione delle foglie del cavolo e dalla perizia della sommelier Martina Spinale.

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