Il 10 dicembre del 1934 Luigi Pirandello veniva insignito del Premio Nobel per la Letteratura, per il suo geniale rinnovamento nell’arte drammatica. Il vino dedicato al Maestro è un blend di vitigni autoctoni e internazionali dalla composita ricchezza olfattiva e gustativa.
La mission del CVA Canicattì, nata nel 1969, è quella di esaltare, con impegno e rispetto della tradizione, la personalità dei vitigni autoctoni di questa parte di regione.
I vigneti di CVA Canicattì, che dista circa 30 km da Agrigento, città natale di Pirandello, si estendono in un territorio vastissimo all’interno della provincia girgentina sfiorando i territori delle province di Palermo e Caltanissetta.
La diversità di vitigni e terreni, il microclima e una decisa carenza idrica regalano alle uve complessità e aromi per il massimo valore organolettico.
Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natìa circondata dal mare immenso e geloso.
Luigi Pirandello
1934 nasce dal matrimonio tra l’autoctono Grillo e lo Chardonnay del territorio. Le uve dei due vitigni vengono vinificate separatamente e poi affinate per 8 mesi in barili di rovere francese.
La differente composizione dei terreni da cui provengono le uve e le diverse caratteristiche dei vitigni donano al vino una riconoscibile personalità.
Al naso 1934 è agrumato, floreale e fruttato di bianco, con note di mineralità.
In bocca è fresco. Il Grillo, con la sua spiccata acidità, si armonizza con la struttura dello Chardonnay. Il corredo aromatico è ricco ed elegante.
Un vino da servire freddo che può ben accompagnare l’intero pasto. Ideale con antipasti di pesce, molluschi e crudité.
Insieme a questa nuova etichetta è stato un piacere degustare anche le nuove annate di Fileno 2020, Grillo in purezza, e di Arcifà 2020, Catarratto in purezza.
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