Enoturismo la ripartenza delle cantine!

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Ci siamo, l’enoturismo riparte! 

Le cantine riaprono!

E’ vero non ci saranno i 58 milioni di turisti che le previsioni fatte l’anno scorso davano presenti nell’Italia del 2020, ma le cantine sono pronte a conquistare un numero crescente di “nazional-enoturisti”.

Le cantine accettano la sfida creata dalla situazione pandemica e puntano a trasformare la grande crisi in una nuova occasione di sviluppo. 

Con un gioco di squadra le aziende agricole e i partner della ristorazione intendono far conoscere i prodotti del territorio rispondendo, soprattutto, al bisogno scaturito da mesi di lockdown: la voglia di spazi aperti. 

La priorità in vacanza sarà stare nella natura. 

I dati del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, infatti, confermano tale bisogno. Così come evidenziano il crescente interesse degli italiani per le esperienze enogastronomiche. Il Rapporto mostra che il 64% dei viaggiatori vorrebbe conoscere maggiormente l’enogastronomia del territorio in cui vive.

L’enoturismo, per questa e per altre ragioni, può essere il punto di forza dell’intero settore turistico. Possiede, infatti, le condizioni per fare da volano alla ripresa del turismo nazionale. 

QUALI SONO LE CARTE VINCENTI DELL’ENOTURISMO

In primo luogo, è possibile vivere l’esperienza enoturistica in assoluta serenità. Infatti, è facile per le strutture eno turistiche garantire le misure anti-Covid. Ampi spazi e grandi vigneti rendono possibile il rispetto delle distanze sociali, ma soprattutto assicurano piacevoli passeggiate e degustazioni open air.

In secondo luogo, pianificare un’esperienza enoturistica non richiede un notevole impegno economico. Si può scegliere se organizzare una visita fuori porta di qualche ora, oppure impegnare anche più giorni per conoscere meglio il territorio.

In altre parole, l’enoturismo può abbinare lo stare all’aperto con il tema cibo. Si possono organizzare esperienze enogastronomiche e culturali, già in passato molto apprezzate dai winelover. 

Come ben sappiamo, la visita in cantina si traduce non solo in esperienza della cultura locale, ma invita anche alla scoperta del territorio circostante. Rendendo il viaggio ricco di numerosi itinerari culturali legati alle bellezze paesaggistiche e monumentali dell’area visitata.

Inoltre, il turismo del vino è sostenibile, attento al territorio. Tema alla quale il recente periodo storico ci ha reso ancora più sensibili. Tema caro, in particolar modo, ai millennials considerati i nuovi elementi trainanti delle categorie enoturistiche.

Da mettere pure in rilievo il fatto che il turismo enogastronomico non si lega alla stagionalità. Questo nella nostra Sicilia dal clima mite consente di vivere la degustazione all’aperto e non soltanto nella bottaia o al chiuso di una sala degustazione. Tale elemento è da considerare importante anche per la distribuzione dei flussi turistici di cui si dovrà tenere conto nei prossimi mesi.

Come afferma il presidente Movimento Turismo del Vino Nicola D’Auria “ A seguito della crisi pandemica il turismo all’aria aperta sarà la forma più sicura e responsabile di turismo sia per quanto riguarda il pericolo di contagi, sia per la possibilità di lavorare su prenotazione con piccoli gruppi di persone” 

A tal proposito il Movimento Turismo del Vino e Roberta Garibaldi hanno stilato un manifesto di buone pratiche per un enoturismo Covid-Free. Con un gruppo di esperti internazionali di enogastronomia che lavorano per enti istituzionali, università e centri di ricerca, consorzi e associazioni di cantine, hanno elaborato “Tranquillamente Enoturismo: linee guida e buone pratiche per un enoturismo Covid-Free”  offrendo soluzioni concrete alla nuova realtà dell’enoturismo applicabili a qualsiasi cantina o destinazione enoturistica. 

Andare in cantina sarà piacevole e sicuro. Tutte le aziende garantiscono prima di tutto la sicurezza.

QUALI SONO LE MISURE DI SICUREZZA  ADOTTATE DALLE CANTINE

Misurazione della temperatura e registrazione dei dati per l’ingresso in cantina; distanza di sicurezza; distanziamento tra gruppo, percorsi a senso unico, prediligendo gli esterni per la visita. Tutto sommato, procedure di sicurezza alle quali oramai siamo abituati. Niente di particolarmente complesso.

Importante, a tal proposito, sarà anche il feedback social del visitatore all’esperienza vissuta in cantina per rassicurare i prossimi clienti. La condivisione social delle esperienze diventa, in tal modo, un’importante fonte di informazione e di condivisione.

COME CAMBIANO LE VISITE E LE DEGUSTAZIONI IN CANTINA

In giugno la maggior parte delle cantine saranno aperte e in grado di proporre un’offerta ben articolata. Senz’altro punteranno molto di più sulle esperienze in esterno: degustazioni all’aperto, pic-nic tra i filari, storytelling in vigna. Non ci saranno i tour fra botti e tini. Infatti, per salvaguardare la salute di visitatori e dipendenti, le aree per il turismo e per la produzione enologica dovranno rimanere rigorosamente separate. “Gli ambienti sotterranei o raffreddati con impianti a ricircolo d’aria, devono essere riservati solo al sonno del vino” come afferma Donatella Cinelli Colombini ideatrice della giornata Cantine aperte e del Movimento del Turismo del vino.       Ma l’essenza umana e culturale della visita in cantina non verrà snaturata. Centrale sarà sempre la valorizzazione delle risorse naturali e umane del territorio.

COME PRENOTARE LE VISITE IN CANTINA

La vendita delle esperienze di questo tipo di turismo, la scelta delle degustazioni avviene on line.  Indispensabili sono pertanto i software di prenotazione. Occorre gestire gli accessi in cantina, tramite prenotazione.

“I wine lover si dovranno abituare a prenotare la visita nelle aziende di produzione ma, probabilmente, ne troveranno molte di più aperte nel week end e all’ora di pranzo. E con più attività, dalle degustazioni ai trekking in vigna, all’aperto per godere di una sorta di “terapia del paesaggio” osserva sempre la Cinelli Colombini. 

Sarà importante, allora, fornire visibilità alle aziende e rendere al turista interessante e anche agevole la scelta dell’esperienza da vivere. A tal proposito, potrebbe risultare utile accedere al portale di Winery Tasting Sicily in cui sono presenti le cantine siciliane con la loro storia e le loro proposte degustative.

In esso il winelover ha la possibilità di scegliere l’esperienza enoturistica che intende vivere, filtrando le degustazioni per tipologia di vino, per area geografica e per cantina e concordando direttamente con il produttore data, orari e tipologia della visita.

Il winelover può scegliere in quale delle cantine siciliane recarsi e quali degustazioni vini realizzare per meglio conoscere la cultura e le eccellenze specifiche del territorio e dare risposta alle sue curiosità.

Rendendo facile e variegata la scoperta dei prodotti dell’isola e la realizzazione di un turismo esperienziale ricco di cultura, natura e umanità, Winery Tasting Sicily diventa uno strumento utile per garantire importanti esperienze di visita al turista, che porterà con sé il piacevole ricordo dei vigneti siciliani.

Chi ama il mondo vitivinicolo non vede l’ora di poter nuovamente visitare una cantina perché ne comprende bene il valore. Sa che entrare nel mondo del vignaiolo, che speriamo presto di riabbracciare, poterne conoscere la filosofia di vita e la quotidianità, nell’esperienza unica dell’accoglienza e dello scambio umano, rappresenta una fortuna e rende gioiosa la conoscenza di una realtà che non smetterà mai di stupire e di renderci felici. 

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